n.17:”Un importante studio intitolato ‘A spatial overview of the global importance of Indigenous lands for conservation’ “

Questo studio ha rappresentato l’importanza delle comunità native (i c.d. “indigeni” – puntualizzo c.d. perché
la denominazione nasce dall’equivoco storico coloniale delle “Indie”) nella salvaguardia della biodiversità e
delle terre ancora incontaminate, valorizzando il sapere nativo (da noi spregiativamente rubricato come
“sapere non esperto”, come se “esperto” fosse solo chi “esperimenta” e non anche chi “ha esperienza”).

https://www.nature.com/articles/s41893-018-0100-6.epdf?author_access_token=ZAToIUuNYxVkZk7d3hQ7M9RgN0jAjWel9jnR3ZoTv0Nlxfg9aDwpfTJNvkjtOhlOfFlXDVJWZFueKjrvz_ddjYPdyZUDeslOuUlLw0kxM40S57aYeeI-fxx5OnZm1_hkRRK99bTVuwMuTfscdzwTwg%3D%3D&

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