n. 11 Davanti alla Corte di Giustizia della UE è stata promossa e dichiarata ammissibile la prima causa climatica dei cittadini di diversi paesi nei confronti della UE.
Davanti alla Corte di Giustizia della UE è stata promossa e dichiarata ammissibile la prima causa climatica
dei cittadini di diversi paesi nei confronti della UE. I ricorrenti sono famiglie con loro figli, che rivendicano
il pieno riconoscimento del diritto umano al clima e dei diritti delle generazioni future. I ricorrenti ritengono
che la riduzione delle emissioni nazionali di gas serra di un minimo del 40%, rispetto ai livelli del 1990 ed
entro il 2030, sia inadeguato a far fronte alla concreta necessità di prevenire il rischio climatico e
insufficiente a proteggere i loro diritti fondamentali di vita, salute, occupazione e proprietà. L’azione trae
fondamento dal dovere legale che l’Unione ha di non causare danni e di proteggere i diritti fondamentali dei
suoi cittadini, in ragione, tra l’altro, dell’art. 6 del Trattato UE, che incorpora la Carta di Nizza e richiama la
Convenzione europea dei diritti umani. La Corte è chiamata a riconoscere che la questione del cambiamento
climatico ricade nella sfera dei diritti umani e accertare la responsabilità della UE nel proteggere tali diritti,
nel presene e nel futuro.
“People Climate Case” è il sito che fornisce documenti e aggiornamenti su tale iniziativa.