Categoria: Fonti

n.3 Global footprint ed il personal Overshoot Day

Il “Global Footprint Network” consente di conoscere l’impronta ecologica degli Stati e di calcolare la propria, nonché di individuare il proprio “personal Overshoot Day”, ossia il giorno dell’anno solare, in cui si consuma il superamento della soglia di sostenibilità delle proprie condotte di consumo. L’ “Overshoot Day” è calcolato anche a livello dell’intero Pianeta e dei singoli...

n.19:”La desertificazione come forma essa stessa di ingiustizia climatica è un tema drammatico di lesione dei diritti umani nella loro dimensione relazionale con gli spazi e le loro forme di vita.”

La tematizzazione dei diritti semplicemente come “autodeterminazione” individuale (tipica del razionalismo neoliberale), dimentica che anche l’essere umano è un soggetto “ecologico” e “biodiverso”, prima ancora che astrattamente “economico”. Il “Wordl Atlas of Desertification” consente di farsene un’idea nell’osservazione della trasformazione ecologica dei luoghi. https://wad.jrc.ec.europa.eu/

n.18:”Il diritto umano al clima implica anche la rivendicazione di relazioni differenti tra esseri umani, luoghi, contesti, altre forme del vivente, in ragione di cosmogonie non antropocentriche.”

Questo vale soprattutto per il “diritto ctonio”, ossia il diritto delle comunità native (o diritto indigeno), il cui (tardivo) riconoscimento a livello internazionale ha comportato anche una rivisitazione della “toponomastica”, negata dalla colonialità del potere/sapere occidentale. Il blog “Decolonial Atlas” fornisce alcune indicazioni in merito a questo profilo, tutelato anche a livello sovranazionale, per esempio da apposite...

n.17:”Un importante studio intitolato ‘A spatial overview of the global importance of Indigenous lands for conservation’ “

Questo studio ha rappresentato l’importanza delle comunità native (i c.d. “indigeni” – puntualizzo c.d. perché la denominazione nasce dall’equivoco storico coloniale delle “Indie”) nella salvaguardia della biodiversità e delle terre ancora incontaminate, valorizzando il sapere nativo (da noi spregiativamente rubricato come “sapere non esperto”, come se “esperto” fosse solo chi “esperimenta” e non anche chi “ha esperienza”)....

n.1 “Climate Neutral Now”

“Climate Neutral Now” è un’iniziativa lanciata dal programma ONU “Climate Change 2015” e mira a incoraggiare e sostenere comportamenti responsabili sul piano degli impatti climatici e delle ingiustizie connesse, in funzione dell’Accordo di Parigi del 2015 e dei SDGs 2030. https://unfccc.int/climate-action/climate-neutral-now

n.16:”Nesso tra povertà e condizioni climatiche. La condizione di povertà multidimensionale colpisce un’ampia parte della popolazione mondiale, in ragione alle condizioni climatiche.”

I nessi sono monitorati dal “Multidimensional poverty index”, patrocinato dall’ONU. The 2030 Agenda for Sustainable Development reaffirmed the importance of multi-dimensional approaches to poverty eradication that go beyond economic deprivation. http://hdr.undp.org/en/2018-MPI

n.15:”Nesso tra povertà e condizioni climatiche. Esiste altresì una comprovata connessione tra produzione e commercio di armi e mantenimento delle condizioni di ingiustizia climatica nel mondo.”

La NGO “Corruption Watch” monitora anche questo profilo del fenomeno corruttivo del potere di fronte ai problemi della giustizia climatica. Corruption Watch is a London-based, global anti-corruption NGO founded in 2009, with a special focus on the arms trade. https://www.cw-uk.org