Categoria: Informazioni generali
Questo studio affronta il tema del c.d. “rischio di infezione dipendente dall’aumento della temperatura” [r(T)], riferito alla diffusione dei patogeni delle piante indotta dal cambiamento climatico.Emerge una vulnerabilità, che mette in discussione la stessa sicurezza alimentare perseguita ignorando questa variabile determinante. https://www.nature.com/articles/s41558-021-01104-8
Per comprendere il fenomeno del “GAP energetico” nelle politiche di c.d. “transizione energetica” fondate sulla logica win-win, si deve tener conto del “secondo principio della termodinamica”, secondo il quale, in un sistema isolato, l’entropia può solo aumentare. https://thebottomup.it/2019/02/26/ambiente-energie-rinnovabili/
“Lo studio appena pubblicato su “BioScience” analizza le denominazioni utilizzate dall’IPCC dell’ONU, per classificare le scale di probabilità e certezza, in tema di previsione dei processi e degli effetti dei cambiamenti climatici, da comunicare ai decisori politici. Dallo studio risulta che le frequenze statistiche dei vocaboli utilizzati dall’IPCC tendono a privilegiare una comunicazione prudente rispetto ai contenuti...
Lo SPEI è un indice di siccità multiscalare basato su dati climatici e può essere utilizzato per determinare l’insorgenza, la durata e l’entità delle condizioni di siccità di una serie di contesti sia naturali che antropizzati. https://spei.csic.es/
L’ultimo “Global Environment Outlook” (il GEO-6), appena pubblicato dall’ONU, consegna una descrizione dello stato del pianeta terra ormai al limite della catastrofe, rispetto agli obiettivi di “sostenibilità” che si dovrebbero garantire e conseguire entro il 2030. Il GEO-6 è stato realizzato grazie al contributo di 250 scienziati, provenienti da 70 paesi, con un lavoro che è durato...
Il “Piano di emergenza climatica” del Club di Roma indirizzato al Parlamento europeo. Al n. 1: “interrompere l’espansione dell’uso dei combustibili fossili e le sovvenzioni ad essi entro il 2020, bloccando qualsiasi investimento nel carbone e in esplorazione e sviluppo di petrolio e gas dopo il 2020, con la liminazione graduale dell’industria dei combustibili fossili entro il...
A partire dal 2015, sono stati generati circa 6300 Mt di rifiuti plastici, di cui solo il 9% è stato riciclato, il 12% è stato incenerito, mentre il 79% è stato accumulato nelle discariche o nell’ambiente naturale, con effetti catastrofici per gli ecosistemi. https://advances.sciencemag.org/content/3/7/e1700782
Già nel 2015, una ricerca dell’University College London e del UK Energy Research Centre evidenziava la necessità di “tenere sotto terra” le ulteriori riserve fossili esistenti, per garantire l’obiettivo di contenimento della temperatura almeno entro i 2°C. https://www.nature.com/articles/nature14016.epdf?referrer_access_token=yCPWpi99S9edti44_h6t9NRgN0jAjWel9jnR3ZoTv0MEzzy4wDRQte5fViQxiPJjJIfgcjxiQpfQtqwAkMQY0DkjoT7_E0MfKeLVGaj1XMMsDzXmRoXz5NBXveE8iDBc
Il sottostante articolo della Camera di Commercio statunitense discute il tema della “necessaria” utilità delle fonti fossili, da mantenere comunque – nonostante i loro impatti climalteranti – al fine di sostenere il benessere di consumo e il fabbisogno energetico del mondo, soprattutto nei paesi più industrializzati. La questione del fabbisogno energetico è reale, ma necessiterebbe di una...
Lo studio qui riportato è di estrema rilevanza. Esso discute il travisamento di alcune “metriche” nella considerazione delle emissioni equivalenti di CO2 degli inquinanti climatici a vita breve, come il metano, ai fini dell’effettivo conseguimento degli obiettivi di mitigazione stabiliti dall’Accordo di Parigi. https://www.nature.com/articles/s41612-018-0026-8