26/07: l’Emilia Romagna dichiara l’emergenza climatica
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BOLOGNA – Dopo la Toscana, anche l’Emilia Romagna ha dichiarato lo stato di emergenza climatica. L’ordine del giorno presentato dalla maggioranza – Pd, Sinistra Italiana e dai consiglieri Silvia Prodi e Igor Taruffi – con l’intervento anche dei Verdi, è stato approvato nella giornata di mercoledì dall’assemblea.
“Occorre ridurre drasticamente i gas serra prodotti dall’attività umana – si legge nel documento – abbandonando l’uso delle energie fossili per quelle rinnovabili e incrementando l’efficienza energetica. I profondi mutamenti climatici e la crisi ambientale rappresentano un’emergenza primaria e vitale per la possibilità stessa di esistenza degli esseri umani sul pianeta e stanno mettendo a rischio l’ecosistema terrestre; al ritmo attuale di emissioni climalteranti in atmosfera, entro il 2050 la temperatura media globale rischia di superare la soglia massima 1,5 – 2° C centigradi fissata negli Accordi sul Clima di Parigi del 2015, con la conseguenza di provocare lo scioglimento del permafrost, l’innalzamento di mari e oceani, la scomparsa di vaste zone costiere, la propagazione di malattie infettive, l’insorgere di nuove patologie nonché danni eco-sistemici a foreste e zone umide, l’aumento della desertificazione e la riduzione dell’acqua potabile a disposizione”.
In Emilia Romagna, da ormai 10 anni, “assistiamo a eventi meteo sempre più estremi e frequenti che vanno dai nubifragi e violente grandinate di sabato 22 giugno alle ondate di calore torrido insostenibile degli ultimi giorni, con l’ozono che registra concentrazioni pericolose per la salute. Questi eventi meteo estremi, che derivano dai cambiamenti climatici in atto, hanno causato e causano danni alla salute, al sistema idrogeologico, all’agricoltura e in generale all’economia, alle abitazioni, ai beni di proprietà delle persone come ad esempio le auto”.
Nel documento viene anche sottolineato che “le misure per mitigare la crisi climatica, benché drastiche e impegnative, sono tecnicamente fattibili ed economicamente gestibili e convenienti, in quanto aprono la strada a nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali”. Per questo, la Regione “si è già attivata con una serie di piani di settore, passibili di ulteriori modifiche per migliorarne l’efficacia.
Alla luce anche del nuovo sciopero mondiale indetto dal movimento di protesta e sensibilizzazione Fridays for Future per il prossimo 27 settembre, esteso non solo agli studenti e probabilmente seguito da una settimana di azione globale, è davvero necessaria “una svolta radicale a 180° per affrontare la più grave minaccia per il nostro pianeta”. Urgente è una “strategia nazionale e un piano di azione che, anche attraverso adeguate politiche industriali e fiscali, acceleri la transizione verso un modello di economia circolare basato sul risparmio, sulla progressiva riconversione energetica, su una corretta gestione della filiera alimentare e delle varie filiere produttive, oltre che del ciclo dei rifiuti. Inoltre, è necessaria la presa d’atto della situazione attraverso il riconoscimento dello stato di emergenza climatica che attraversa il pianeta”.
Tutto questo appurato, la maggioranza “impegna la giunta ad attivarsi affinché il governo riveda la sua posizione e dichiari lo stato di emergenza ambientale e climatica dell’intero Paese, riconoscendo così l’esigenza di porre in essere tutte le azioni necessarie e non rinviabili volte a non compromettere il futuro delle nuove generazioni”.