Petrolio choc, prezzo in negativo per il texano (Wti)

In serata il Dow Jones vira in negativo sulla scia del greggio. Listini europei volatili, risalgono nel finale. Chiusura in calo (-1,1%) per Tokyo. Spread oltre 240 punti

MILANO – In serata la quotazione del petrolio – che era già crollata nel pomeriggio – accusa un calo senza precedenti. Il Wti (il greggio prodotto in Texas, riferimento per il mercato americano) crolla sotto un dollaro a barile accusando una flessione vicina al 95 per cento. Quindi – prima volta nella storia – chiude addirittura in territorio negativo. Il contratto con consegna a maggio è stato negoziato – sulla piattaforma Nymex – a meno 37,63 dollari. E adesso il calo è del 305 per cento. Questa flessione ha due motivazioni. Intanto la crisi da coronavirus abbatte la domanda di energia, dunque penalizza il prezzo del petrolio. Come nota Bloomberg, poi, il contratto a maggio del Wti è in scadenza e questo ne assottiglia i volumi, esacerbando il crollo dei prezzi mentre il mercato si riposiziona sul contratto a giugno.

Nel contratto di giugno il Wti è sempre in calo, ma in forma meno drammatiche: meno 15,64% per cento a 20,89 dollari al barile. Tiene meglio il Brent, in queste ore: perde “solo” il 7 per cento (a 26,23 dollari al barile). L’agenzia Usa riporta anche che un centro di stoccaggio di oro nero in Oklahoma sarebbe ormai vicino alla massima capacità, mentre si dice di prodotti petroliferi per i quali in Texas si offrono ormai 2 dollari a barile. Insomma, un quadro che rende del tutto insufficiente il piano Opec e G20 di tagli alla produzione per riequilibrare il mercato.

Con questo scenario energetico apocalittico, le Borse asiatiche hanno trattato miste, mentre i listini del Vecchio continente hanno imboccato una risalita nel finale di seduta. Milano perde lo 0,37%, Londra sale dello 0,45%, Parigi avanza dello 0,65% e Francoforte dello 0,37 per cento. A Piazza Affari si mette in evidenza Diasorin, dopo l’annuncio che il test sugli anticorpi sul Covid-19 ha ricevuto il marchio Ce. Wall Street, reduce da un balzo del 3% nella seduta di venerdì, soffre per l’andamento del petrolio. Alle 20:22 ora italiana, il Dow Jones perde l’1,49 per cento (a 23.882,69 punti) mentre il Nasdaq cede lo 0,14% (a 8637,91 punti). Infine l’S&P arretra dell’1,03%.

Gli investitori cercano di capire se le prospettive di ripartenza economica post coronavirus sono concrete, mentre tengono d’occhio le trimestrali in pubblicazione. Per l’Italia, la prova importante è il vertice dei leader europei del prossimo 23 aprile che avrà sul tavolo la proposta di Ursula von der Leyen di lanciare bond da mille miliardi – in capo alla Commissione – per gestire la ripresa.

Chiusura in lieve rialzo per l’euro. La moneta unica segna 1,0876 dollari e a 117,14 yen. Dollaro che guadagna sulla valuta nipponica a 107,68 yen. Sale invece lo spread tra Btp e Bund tedeschi: il differenziale di rendimento tra i decennali chiude a 242 punti contro i 226 della chiusura di venerdì, penalizzando il comparto bancario. Il rendimento del decennale italiano è pari all’1,83 per cento. Dalla Germania arriva il rapporto preoccupato della Bundesbank, secondo la quale l’economia tedesca è entrata in una fase di profonda recessione dalla quale non uscirà rapidamente.

La Borsa di Tokyo ha chiuso la prima seduta della settimana in calo arretrando dai massimi in sei settimane, pagando anche il calo delle esportazioni di quasi il 12% in marzo. Il Nikkei ha perso l’1,15% a quota 19.669,12, cedendo 228 punti. Sul mercato dei cambi lo yen è rimasto stabile sul dollaro a 107,80, e a un livello di poco superiore a 117 sull’euro. In Cina, la Banca centrale (Pboc) è intervenuta come d’attese in sostegno alla liquidità del sistema finanziario tagliando per la seconda volta nel 2020 il Loan prime rate (Lpr), tra i tassi preferenziali offerti dalle banche commerciali ai clienti migliori e un riferimento sui tassi applicati agli altri prestiti: l’Lpr a un anno, spiega una nota, è limato di 20 punti base, al 3,85%; quello a 5 anni di 10 punti base al 4,65%.

In calo il prezzo dell’oro sui mercati. Il metallo con consegna immediata scende dello 0,48% a 1674 dollari l’oncia

Link: https://www.repubblica.it/economia/2020/04/20/news/borsa_20_aprile_2020-254497907/

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